La giornata del Vostro Inviato al Lido inizia oggi con il delizioso pasticcio di pesce della pasticceria/rosticceria di via Dardanelli. Poi subito in Sala Darsena dove nella sezione Orizzonti viene presentato Jinpa, film tibetano di Perma Tseden, (a sinistra nella foto) di cui il vostro Inviato aveva già visto Tharlo tre anni fa a Venezia. E’ la storia di un incontro tra un autista dalla faccia truce (a destra del regista nella foto) e l’animo gentile e un assassino (ultimo a destra nella foto) dalla faccia gentile e il cuore duro. Ed è naturalmente una storia di redenzione e rinascita, molto buddista, molto tibetana.
Interessante finestra su un mondo a noi sconosciuto che, come Tharlo, mai troverà distribuzione in Italia. Poi il Vostro Inviato che grazie al farraginoso sistema di ticketing utilizzato dalla Biennale, è senza biglietto, si mette in coda per il primo film in concorso della giornata Acusada del regista argentino Gonzalo Tobal e entra in Sala Grande. Il film racconta un caso ispirato a quello di Amanda Knox, e lo racconta dal punto di vista della ragazza accusata di omicidio e della sua famiglia che affrontano un’opinione pubblica che ha già emesso la propria sentenza. Protagonista è Lila Esposito, nella foto qui a destra, che in Argentina è una famosissima pop star, ma che come attrice non è particolarmente espressiva. Il film è girato in modo semplice e classico e somiglia a una fiction più che a un film da festival, ma è interessante perchè mette noi spettatori nella condizione degli spettatori dei talk show televisivi: l’accusata è colpevole o innocente? Svelerà il film la risposta?
Segue in Sala Grande uno dei film più attesi del Festival, Vox Lux con Nathalie Portman e Jude Law, del regista inglese Brady Corbet, autore del bellissimo L’Infanzia di un Capo, vincitore a Venezia del Premio Opera Prima tre anni fa. Purtroppo però anche per questo film il Vostro Inviato non ha il biglietto. Annega la delusione con uno spritz in terrazza davanti al mare. La serata si conclude con Werk ohne Autor (Opera senza autore) del regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, l’autore dello splendido Le Vite degli Altri e del bruttissimo The tourist.
Qui il regista, che giganteggia nella foto in mezzo ai sui attori, racconta la storia di Kurt Barnett (Tom Schilling a destra del regista nella foto), nato in Germania poco prima della guerra e da sempre intenzionato a diventare pittore. La storia della sua crescita artistica corre parallela alla storia della Germania est, passata dal nazismo al comunismo e quindi al mondo libero. Kurt vi approderà prima della storia, migrando a Berlino Ovest poco prima della costruzione del muro, nonostante fosse già ricco e famoso in patria.
Anche questo è un film costruito in modo molto classico, ma l’affresco che ne esce è assolutamente avvincente e le tre ore di durata non si sentono. Il Vostro Inviato ha trovato interessante lo sguardo dello spettatore, perchè è uno sguardo che conosce il protagonista e il senso della sua pittura più del protagonista stesso. Alla fine, nonostante fosse l’una passata, il pubblico ha tributato al regista tedesco e ai suoi interpreti moltissimi applausi. A conferma che un bel film può anche non avere sofisticazioni stilistiche o cinefile..