“Border – Creature di confine“, del regista iraniano Ali Abbasi, vincitore lo scorso anno nella sezione “Un Certain Regard” di Cannes, e’ un film strano, difficilmente inquadrabile, una pellicola sorprendente che inquieta e insieme meraviglia, incrociando cronaca sociale e atmosfera fantastica.
Tina ha un fisico massiccio e un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Impiegata alla dogana è infallibile con sostanze e sentimenti illeciti. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa.
Tina sente tutto e non si sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sposta i confini della sua conoscenza più in là. Vore sfugge al suo fiuto ed esercita su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere.
Sullo sfondo di un’inchiesta criminale, Tina lascia i freni e si abbandona a una relazione selvaggia che le rivela presto la sua vera natura. Uno choc esistenziale il suo che la costringerà a scegliere tra integrazione o esclusione.
Nel cast Eva Melander, Eero Milonoff e Viktor Åkerblom.
Sentiamo le recenti parole del regista Ali Abbasi:
“Parlare di genere è molto complicato. Come cataloghiamo, per esempio, le opere di Wagner? Non contengono mai un singolo elemento espressivo, ma sono il risultato della combinazione di una moltitudine di elementi in un modo unico e originale.
Non ho mai parlato di Border in termini di “mescolanza di generi”, anche se buona parte del mio lavoro è mescolare e bilanciare elementi eterogenei per ricavarne un insieme coerente. Piuttosto che mettere un’etichetta al mio lavoro preferisco dire che si tratta di un vero film europeo; una versione americana o giapponese sarebbe stata totalmente diversa.
Provengo dalla letteratura e il mio cervello ragiona ancora come quello di uno scrittore. Ho imparato a raccontare storie prima di interessarmi al cinema. Da giovane pensavo persino che guardare un film fosse un passatempo per persone che non avevano niente di meglio da fare!
Solo più tardi ho cambiato prospettiva: il mio interesse è sempre stato quello di osservare la società attraverso un universo parallelo e penso che il cinema sia il mezzo perfetto per farlo. Piuttosto che mettere in scena i miei drammi personali, preferisco percepire i pensieri e le esperienze attraverso un altro corpo e un altro mondo rispetto al mio. Mi interessa tutto quello che va oltre la superficie e che è in grado di influenzare in modi alternativi le persone.
I film sono specchi in grado di riflettere la condizione della vita umana. Vedo gli esseri umani come degli animali particolarmente evoluti e mi interessano tutte quelle situazioni in cui i nostri istinti bestiali cozzano contro la struttura della società.
A me interessano le loro risposte, non la situazione estrema.
Credo che la complessità di questa condizione sia la sua bellezza, non la sua tristezza.
In “Border” intravedevo del potenziale, ma allo stesso tempo mi rendevo conto della difficoltà di farne un film perché quasi tutta la storia ha luogo nella testa di Tina.
Così, per l’adattamento di Border, mi sono ispirato al mio precedente film dal momento che i protagonisti di entrambi i film hanno qualcosa di complesso e ancestrale che li accomuna.
Border aveva tutti gli ingredienti per rendere la storia interessante, ma volevamo che ci fosse più di un semplice retroscena dark. Per questo, quando ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura insieme a John e a Isabella Eklof, abbiamo deciso di apportare dei cambiamenti. Ad esempio, alla storia originale è stata aggiunta la parte investigativa, che rappresenta un sub-plot completamente nuovo.”
Immancabile il trailer finale di questo atteso film che vi ricordiamo aprirà il mese di aprile, mercoledi’ 3 aprile !!