Negli agosti senza cinema e senza nuovi film in uscita solo un pensiero rende sopportabile ai cinefili l’afa e la calura estiva… il Festival di Venezia !!
Due settimane di novità, di attori, di registi e ovviamente di film che aprono ufficialmente la nuova stagione cinematografica e ci rendono anche piu’ piacevole il ritorno al lavoro e la fine delle ferie !!
A meno ovviamente che non siate in laguna a godervi la città e il suo Festival.
E quest’anno siamo arrivati all’edizione numero 76 che vi raccontiamo adesso e che seguiremo giorno per giorno con i nostri articoli, con trailer e immagini.
Come sempre partiamo dalle date che quest’anno saranno dal 28 agosto al 7 settembre 2019 con il gran finale con la proclamazione del vincitore del Leone d’Oro.
E segnatevi anche le date della rassegna di Venezia a Milano dove potremo vedere come sempre i migliori film nelle sale milanesi: dal 18 al 26 settembre (assieme ai Pardi di Locarno e a quelli del Pesaro Film Festival).
Lucrecia Martel, regista argentina di “La niña santa” e “Zama” (da noi mai usciti), sarà la presidente della Giuria Internazionale del Concorso.
Alberto Barbera (il Direttore della Mostra) ha dichiarato sulla sua scelta:
“Quattro lungometraggi e una manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e una delle maggiori al mondo.
Nei suoi film, l’originalità della ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene richiesto“.
La Martel invece aveva dichiarato : “E’ un onore, una responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se stessa“.
Insieme a lei ci saranno Piers Handling, storico e critico canadese, Mary Harron, regista canadese, Stacy Martin, attrice francese,
Rodrigo Prieto, direttore della fotografia messicano, Shin’ya Tsukamoto, regista giapponese e Paolo Virzì (inutile dirvi chi e’ !!).
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti, presieduta dalla nostra Susanna Nicchiarelli, sarà invece composta da Mark Adams, direttore artistico inglese, Rachid Bouchareb, regista francese, Álvaro Brechner, regista dell’Uruguay e Eva Sangiorgi, direttrice artistica.
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, infine, oltre al presidente Emir Kusturica sarà composta da Antonietta De Lillo, regista, Hend Sabry, attrice tunisina, Michael J. Werner, produttore americano e Terence Nance, regista americano.
Infine per Venice Virtual Reality la presidente sarà la grande Laurie Anderson con Francesco Carrozzini, fotografo e regista e Alysha Naples, designer, mentre Venezia Classici sarà affidato alla brava regista Costanza Quatriglio.
Dopo due edizioni maschili quest’anno si ritorna alla conduzione femminile e sarà appunto l’attrice napoletana Alessandra Mastronardi (tanta tv con “I Cesaroni”, ma anche “To Rome with Love” di Woody Allen) a condurre le serate di apertura e di chiusura della mostra.
Come sempre due i personaggi che riceveranno il prestigioso Leone d’Oro alla Carriera: il regista spagnolo Pedro Almodovar e all’attrice britannica Julie Andrews.
Pedro Almodóvar nell’accettare la proposta ha dichiarato:
“Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’oro. Ho bellissimi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con “L’indiscreto fascino del peccato”. Era la prima volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. E’ stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza, come lo è stata il mio ritorno con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” nel 1988.
Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio”.
Julie Andrews invece ha detto :
“Sono molto onorata di essere stata scelta per il Leone d’oro alla carriera. La Mostra del Cinema di Venezia è da lungo tempo considerata uno dei più stimati festival internazionali. Ringrazio la Biennale per questo riconoscimento del mio lavoro, e sono impaziente di arrivare in quella meravigliosa città a settembre per un’occasione così speciale”.
Il film d’apertura della Mostra sarà “La vérité” il primo film americano del regista giapponese Hirokazu Kore’eda ormai famosissimo anche da noi (e recente vincitore di Cannes 2018).
“La Vérité” si ispira a un’opera teatrale che Kore-eda aveva scritto una quindicina d’anni fa e ha al centro il conflitto tra una madre e una figlia e ha un cast di grandi attori come Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.
Lo stesso regista aveva commentato questa scelta dicendo:
“Apprendo con gioia immensa che il mio nuovo film La vérité è stato selezionato in apertura del concorso della Mostra di Venezia.
Sono estremamente onorato. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto lo staff della Mostra. Le riprese si sono svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane. Come già è stato ufficialmente annunciato, il cast è prestigioso, e il film racconta una piccola storia di famiglia che si sviluppa principalmente in una casa.
È all’interno di questo piccolo universo che ho provato a far vivere i miei personaggi con le loro menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni. Spero sinceramente che il film vi piaccia”.
A chiudere il festival sarà invece “The Burnt Orange Heresy” di Giuseppe Capotondi.
Sui film in concorso nelle varie sezioni ne parleremo domani in un articolo piu’ corposo e quindi qui non ci dilunghiamo troppo.
Come evento speciale vi segnaliamo questa sera martedì 27 agosto alle 21 il film–scandalo della Mostra del Cinema 1934, “Estasi” di Gustav Machatý interpretato dall bellissima e geniale Hedy Lamarr. La pellicola, protagonista della serata di pre-apertura del Festival sarà presentata in una nuova copia digitale restaurata in 4K.
All’epoca Hedy Lamarr si mostrava senza veli, cullata dalle acque di un lago e non paga, correva giubilante in topless, tra i boschi. Ma oltre al primo nudo integrale della storia del cinema, la pellicola scandalizzò perché mostrava una protagonista femminile consapevole della propria sessualità, una donna che si concede senza freni all’amante, un aitante ingegnere, anche perché l’anziano marito è ormai una funicolare senza corrente.