Non aggiungiamo niente di nuovo se diciamo che Roland Emmerich non prediliga racconti di introspezione e ritmi lenti.
Nella sua fimografia troviamo guerre contro gli alieni (“Independence Day”), catastrofi naturali (“The Day After Tomorrow”) e il ritorno di Godzilla.
Non c’è da stupirsi che adesso il regista tedesco sia al comando di “Midway“, il racconto di una delle battaglie più importanti della seconda guerra mondiale.
Attaccati a sorpresa dagli aerei giapponesi a Pearl Harbor, gli americani sono in ginocchio ma determinati a reagire.
A capo di quello che resta della gloriosa flotta navale americana, l’ammiraglio Chester Nimitz prepara una trappola nell’atollo di Midway. A supportarlo l’Intelligence e l’orgoglio dei suoi uomini decisi a vendicare i caduti di Pearl Harbor.
Dal versante orientale intanto, armati di potenza tecnologica e di una fiducia incrollabile nella vittoria, i giapponesi avanzano verso la battaglia chiave della guerra nel Pacifico.
Gli americani avranno la meglio sui giapponesi nel giugno del 1942 ma la guerra è appena cominciata.
Per gli americani si tratterà di combattere fino alla resa incondizionata del nemico, per i giapponesi di non considerare mai la resa un’opzione onorevole.
Nel cast Jake Manley, Patrick Wilson, Luke Evans, Ed Skrein, Darren Criss e Alexander Ludwig.
E’ il momento di ascoltare le parole dello stesso Emmerich su questo film:
“Sono entusiasta di aver avuto l’opportunità di raccontare questa storia, perché i giovani di oggi non conoscono sempre le vicende di coloro che hanno combattuto per la loro libertà. Penso che senza la generazione che ha combattuto nella seconda guerra mondiale, il nostro mondo sarebbe molto diverso. E’ stato un evento drammatico e parecchie persone persero la vita, ma morirono per uno scopo.
C’è stata una vera lotta contro il fascismo crescente nel mondo. Oggi a volte ci dimentichiamo di queste cose, ma i film possono aiutarci a celebrarle nella memoria. Volevamo onorare quella battaglia e coloro che hanno sacrificato così tanto.
Mostra un’America che non era una superpotenza e che era appena uscita dalla Grande Depressione. Inizialmente il paese ha cercato di evitare una guerra, ma Pearl Harbor ha cambiato tutto. Erano tempi più semplici, ma era anche un momento in cui dovevi mettere in pericolo la tua vita per degli ideali.
La prima idea era quella di girare su una vera portaerei ma ci siamo resi conto che non era possibile per molte ragioni, la luce non andava bene ed era impossibile evitare l’intromissione dei circostanti elementi moderni. Quindi, la produzione è tornata alla sua idea originale di girare in studio, circondato da pareti blu screen.”
Che ne dite di finire con il trailer ufficiale ?