Dopo il debutto al Sundance Film Festival e il Premio del Pubblico al Sundance London, arriva anche in Italia, “The Farewell – Una bugia buona“.
Diretto da Lulu Wang e interpretato da Awkwafina‚ Tzi Ma‚ Gil Perez-Abraham‚ racconta di una bugia realmente vissuta.
Billi Wang è nata a Pechino ma vive a New York da quando aveva sei anni. Il suo contatto sentimentale con la Cina è Nai Nai, la sua vecchia nonna, ancorata alle tradizioni e alla famiglia. Salda e praticamente indistruttibile, a Nai Nai viene diagnosticato un cancro.
La famiglia decide di nasconderle la verità e di trascorrere con lei gli ultimi mesi che le restano da vivere.
Figli e nipoti, traslocati negli anni in America e in Giappone, rientrano in Cina per riabbracciarla e per ‘improvvisare’ un matrimonio che allontani qualsiasi sospetto.
Risoluti e uniti nella bugia, trovano in Billi una resistenza. Inconcludente nella vita e insoddisfatta della vita, Billi vorrebbe liberarsi dell’angoscia e rivelare alla nonna la prognosi infausta.
Tra oriente e occidente, troverà una sintesi tra due culture e due condotte etiche.
Spazio come sempre alle parole dei protagonisti e in questo caso della regista Lulu Wang:
“Nell’approcciarmi alla sceneggiatura volevo discostarmi dalla struttura tipica di una dramedy e approfondire la lotta tra il desiderio di Billie di rivelare il segreto a sua nonna e rispettare la volontà della famiglia. E ho pensato che se il climax non era la rivelazione, la bugia sarebbe diventata una distrazione.
Per me c’era un carico emotivo più grande scegliendo questo approccio. Inoltre volevo rimanere fedele a quello che è realmente accaduto. Questa bugia mi disturbava e ho seguito la realtà dei fatti aggiungendo solo qualche dettaglio. Quel viaggio emotivo e la sensazione di dover dire addio ad una persona amata, però, sono autentici.
Volevo esplorare i sentimenti di qualcuno che ritorna e cerca la proprie radici e mostrare che, in realtà, è un pesce fuori d’acqua. Molte persone che tornano nel proprio Paese d’origine si rendono conto che non appartengono più a quel luogo.
Quando cerchi la tua infanzia, ti rendi conto che non c’è più. Tutti sono cambiati e lo sei anche tu. Billie va in Cina convinta di dover dire addio a sua nonna ma, in realtà, sta anche dicendo addio a se stessa.
Trovo molto interessante che le tradizioni cinesi, e più in generale ogni tipo di tradizione, siano molto più seguite e sentite da chi da quel Paese è emigrato rispetto a chi ci vive.
Oggi molti cinesi si sposano in chiesa con l’abito bianco anche se non sono cattolici, chi è emigrato invece sceglie gli abiti e i riti tradizionali. In ogni città ci sono delle Chinatown ricreate dalle persone che hanno nostalgia della loro casa.
È stata un’esperienza intensa quella di girare in Cina, con tutta la mia famiglia e addirittura sulla vera tomba di mio nonno. Ma, al tempo stesso, è stato anche molto spirituale. È stato il mio modo di rendere omaggio alla mia famiglia. Mio nonno voleva diventare uno scrittore ma non ci è riuscito. Molti suoi amici m hanno detto che sto realizzando il suo desiderio.”
Finiamo con il trailer ufficiale !!