Ore 20. Sul palco del Palais des Festivals et des Congrès de Cannes, Spike Lee annuncia in anticipo (con una gaffe non si sa quanto voluta o quanto scenica) il vincitore di questo 74o festival di Cannes.
Il Festival del ritorno in presenza, una ripartenza benaugurale per tutto il mondo cinematografico con tanti nuovi interessanti film che attendiamo anche in Italia.
Alla fine la giuria ha ribaltato tutte le previsioni e ha consegnato il premio piu’ ambito a Julia Ducournau e al suo “Titane“, un film dalla trama veramente assurda e che non aveva proprio entuasiasmato la critica, ma che ovviamente invece ha convinto la giuria.
La regista francese è la seconda donna a vincere in 74 anni di storia del Festival dopo Jane Champion con “Lezioni di piano”.
“Il mio film non è perfetto, qualcuno dice che è mostruoso“, ha detto la regista 37enne grande fan dei film dell’orrore dopo la consegna del prestigioso premio, “La mostruosità che attraversa il mio lavoro è una forza che rompe la cosiddetta normalità. Grazie alla giuria, ha accettato un mondo più fluido e inclusivo“.
Il Grand Prix e’ andato ex aequo a “Hytti nro 6” di Juho Kuosmanen e “Qahreman” di Asghar Farhadi.
Miglior regista e’ stato Leos Carax per il suo molto apprezzato “Annette”, mentre uno dei registi che sembrava potessero vincere, Ryusuke Hamaguchi con “Drive my car”, ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura.
Anche il Premio della Giuria e’ andato a due film: “Hadere” di Nadav Lapid e “Memoria” di Apichatpong Weerasethakul.
I premi per le interpretazioni quest’anno hanno visto vincitori Renate Reinsve per “Verdens verste menneske” e il favorito Caleb Landry Jones per “Nitram”.
La giuria di “Un Certain Regard” presieduta dalla regista inglese Andrea Arnold, ha assegnato il Gran Premio della sezione a “Unclenching the Fists“, un dramma familiare ambientato nella sperduta Ossezia diretto dalla stella nascente del cinema russo Kira Kovalenko.
Mentre per l’insieme del cast è stato premiato “Bonne Mère” dell’attrice-regista tunisina (naturalizzata francese) Hafsia Herzi.
Per l’Italia c’e’ la bella gioia all’interno della Quinzaine des Réalisateurs: “A Chiara” di Jonas Carpignano ha vinto il premio principale con questa motivaione della giuria “E’ un film di finzione ma Carpignano conosce le location e le situazioni che racconta così a fondo, che questo gli permette di coinvolgere totalmente chi sta a guardare. La storia richiama un genere coperto in maniera esaustiva al cinema.”
Per la Settimana Internazionale della Critica ha vinto invece “Feathers” diretto da Omar El Zohairy.
La Camera d’oro, il premio alla miglior opera prima della selezione, “Murina” della regista croata Antoneta Alamat Kusijanovic.
E questo e’ tutto… per il festival appuntamento al 2022 mentre per i film in sala appuntamento a settembre quando vedremo tutti questi interessanti film assieme a quelli di Venezia !!