“La fracture” (che da noi diventa “Parigi, tutto in una notte“) era in concorso all’ultimo Festival di Cannes dove non ha vinto nulla, mentre ai Cesar si e’ portato via il premio per la Migliore attrice non protagonista a Aissatou Diallo Sagna.
Il film della brava regista francese Catherine Corsini (“La Répétition – L’altro amore”, “L’amante inglese”) adesso arriva in sala e noi lo abbiamo scelto per la nostra terza uscita di marzo !
Raf e Julie, una coppia sull’orlo della rottura, si ritrovano in un affollatissimo pronto soccorso la sera dopo un’importante manifestazione di protesta dei gilet gialli a Parigi.
L’incontro con Yann, un manifestante ferito e arrabbiato, manderà in frantumi le loro certezze e i loro pregiudizi. Sarà una lunga notte…
Nel cast Valeria Bruni Tedeschi, Marina Foïs, Pio Marmaï, Aïssatou Diallo Sagna e Caroline Estremo.
Sentiamo le parole della regista prese direttamente da una sua recente intervista:
“Dopo questi i miei ultimi due film ambientati in altre epoche che trattavano di femminismo e incesto, volevo fare un film che parlasse di questioni di attualità scottanti, di quello che succede nel mondo di oggi, incluse le sue divisioni sociali ma non ero sicura del modo in cui affrontare queste
tematiche. Come potevo rendere drammaturgicamente quello che stava succedendo?
Sarei stata in grado di fare un film politico senza usare l’approccio duro dell’attivista? Quale prospettiva dovevo adottare? Come fare le riprese?
Durante tutta la produzione di questo film, ho pensato molto all’approccio, farsesco e al tempo stesso profondo, che Nanni Moretti usa per comunicare le sue convinzioni politiche. Stavo cercando una trama narrativa proprio quando ha avuto inizio il movimento dei gilet gialli.
Un giorno poi sono svenuta e mi sono ritrovata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Lariboisière, il primo dicembre del 2018 e ho capito che avevo trovato l’espediente narrativo giusto per il film e per collegarmi al clima sociale odierno.
Per tutta la notte ho seguito attentamente il modo in cui veniva gestita l’attività dell’ospedale, ho osservato il personale stremato e schiacciato da un carico di lavoro eccessivo, il personale era attento ed empatico nei confronti dei pazienti, ma non poteva permettersi di essere anche gentile; ho studiato i pazienti assembrati nella sala d’attesa, in shock, sconvolti, o bisognosi di qualcuno che li ascoltasse…
La situazione è ancora più marcata all’Ospedale Lariboisière, che si trova vicino alla stazione ferroviaria e soccorre persone in condizioni di povertà, individui di passaggio, tossicodipendenti, persone con disturbi psichiatrici, minori non accompagnati…
Dopo questa esperienza, ho pensato che l’ambiente di un pronto soccorso fosse il posto che mi serviva per raccontare la storia che avevo in mente.
Far incontrare una coppia al femminile dell’alta borghesia in un ambiente in cui sono presenti persone di tutti i ceti sociali poteva generare dibattiti e attriti e ritrarre i contrasti e le divisioni della società.
Quanto a Valeria, è successo svariate volte che non siamo riuscite a lavorare insieme per un soffio ed entrambe volevamo che questa fosse la volta buona. Dal modo in cui riesce a dare vita alla ripresa posso vedere che Valeria è una vera regista. Anche mentre si trova sdraiata sulla barella riesce a creare azione! Sa come creare il caos, accetta i rischi dell’improvvisazione. Mi rubava le cose e questo mi divertiva molto. Non si fa illusioni sul
modo in cui potrebbe essere percepita dalle persone ma quando si tratta di lei prevalgono sempre l’eccesso e la gioia della recitazione, è molto creativa.”
Ecco il bel trailer ufficiale !!