In genere si dice che il meglio arriva alla fine, ma in questo caso il film piu’ atteso della stagione esce subito a fine agosto (dopo le anteprime estive) ed e’ la massima gioia per noi appassionati di cinema.
Sritto e diretto da Christopher Nolan, “Oppenheimer” e’ il nuovo grande film (capolavoro lo lasciamo al giudizio soggettivo) del regista inglese, girato nell’avvenieristico formato IMAX 70mm che non troverete purtroppo in Italia, ma solo in Inghilterra o a Praga.
È il 1926, J. Robert Oppenheimer è un giovane studente di fisica presso l’università di Cambridge ed è così ossessionato dall’ascoltare la lezione del professore ospite Niels Bohr che, per ripicca verso l’insegnante che lo fa ritardare, arriva a un piccolissimo passo dal compiere un gesto irreparabile.
È il 1954, Oppenheimer si sottopone a una serie di udienze private dove cerca di difendersi dalle accuse di comunismo, per conservare il proprio accesso allo sviluppo di progetti top secret.
È il 1958, Lewis Strauss affronta un pubblico dibattimento per dimostrare la propria idoneità come Segretario del commercio di Eisenhower, ma in questa circostanza viene riesaminato il suo rapporto con Oppenheimer.
In mezzo c’è naturalmente la cronaca dell’ascesa del protagonista, dai dipartimenti di fisica americana alla direzione del laboratorio di Los Alamos, dove darà vita alla prima bomba atomica.
Grande cast con i superlativi Cillian Murphy, Robert Downey Jr., Matt Damon, Emily Blunt, Rami Malek e Florence Pugh.
Virna Castiglioni ha visto questo film in anteprima all’Arcadia di Melzo ed ecco la sua entusiastica recensione:
“Nolan traspone il testo letterario American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e Martin J. Sherwin, vincitori del Premio Pulitzer e ne rimane sostanzialmente fedele scegliendo di non discostarsi dalla loro biografia.
Un film dal forte impatto visivo che ci immerge totalmente nella storia. Assistiamo per le tre ore di durata ad una visione che è la stessa che produce la mente di questo scienziato geniale. I suoi occhi sia fisici che mentali diventano anche i nostri, i suoi pensieri e i suoi tormenti sono ben rappresentati da scene visive dal forte shock emotivo che ci lasciano spossati come alla fine di una corsa a perdifiato e mentalmente svuotati come dopo aver vissuto un’esperienza onirica angosciante.
Nolan ci sfida in questo film ad affrontare una scalata. Partiamo con una preparazione che ci consentirà di sopportare il climax dello scoppio della bomba per poi ridiscendere dalla vetta più alta, stanchi e provati e con mille sensi di colpa per l’impresa appena realizzata.
Questo film rappresenta per Nolan la summa delle sue principali ossessioni ovvero la fisica quantistica e la relatività del tempo ma utilizza entrambe senza che lo spettatore abbia bisogno del consueto libretto di istruzioni come per tutti i suoi lavori precedenti.
Il racconto della vita di Oppenheimer è chiaro, lucido, netto. Persino gli stati d’animo e i pensieri dei personaggi (dai principali a quelli minori financo ai camei) sono svelati con la premura che non possano e non debbano mai venir travisati o mal compresi o dare adito a differenti interpretazioni di significato.
Questa volta il regista inglese non ha voluto stupirci con i suoi soliti trabocchetti che sappiamo essere geniali ma ha scelto di regalare al suo pubblico un’opera potente che lo investisse non solo di ansia, eccitazione, paura ma che instillasse anche il tarlo del senso di colpa e della vergogna per il solo fatto di appartenere al genere umano che è stato capace e lo sarà ancora di votare la vita intera ad un progetto che contiene la forza potenzialmente deflagrante di cancellare il mondo intero.
Il film tra i tanti pregi ha proprio quello di coinvolgere lo spettatore nella totalità delle emozioni provate dal fisico. Per fare questa operazione non bastava concentrarsi sulla carriera, sugli studi compiuti, sul lavoro al progetto Manhattan, sulla creazione del laboratorio segreto di Los Alamos ma era necessario sviscerare anche la sfera intima e privata di questo uomo sensibile prima ancora di essere un geniale scienziato.
Il film pertanto scruta anche le relazioni intime, private e Nolan si cimenta con le prime scene di sesso e nudo integrale della sua carriera facendo classificare la pellicola Rated R, vietata ai minori di 17 anni non accompagnati. Oppenheimer fu un uomo diviso tra l’amore di due donne che hanno avuto enormi implicazioni anche sulla sua vita professionale e pubblica.
Era importante esplorare a 360 gradi la vita di questo uomo per veicolare il messaggio che ogni scoperta scientifica contiene in sé anche rischi ed effetti collaterali di portata enorme. Un rovescio della medaglia con conseguenze deleterie per chi non ha la tempra e le spalle larghe per sopportarle.
Il senso più alto della pellicola il regista è abile a tenerlo nascosto fino alla fine. L’incontro fuori campo fra Oppenheimer e Einstein. Se il secondo ha intuito la potenzialità negativa enorme di una tale scoperta e ha saputo fermarsi in tempo il primo l’ha abbracciata nella sua totalità ma non ha avuto la forza e il sangue freddo di accettarne anche le terribili conseguenze che si portava appresso.
Truman (un Gary Oldman stratosferico) in un’altra scena topica lo liquida come piagnucolone e lo redarguisce ribadendo la differenza tra invenzione di arma di distruzione di massa e l’uso di cui rivendica con assertività la piena paternità.
Un film che ci interroga anche oggi sulle finalità della ricerca scientifica, sulle implicazioni morali e deontologiche che un uso improprio del progresso scientifico comporterebbe per l’umanità intera.
Un film che segue lo spettatore ben oltre i titoli di coda, un film che riaccende il dibattito necessario circa i limiti che l’uomo deve sapersi dare per non ricadere nel mito di Prometeo destinato ad essere incatenato per essersi macchiato del peccato di hybris e aver solo concepito di poter diventare Dio.
Nolan per questa opera monumentale si avvale di un cast eccellente e ne trae il meglio da ognuno: dal protagonista Cillian Murphy che riesce a recitare in modo superlativo solo con il suo sguardo ceruleo dritto in macchina fino alla parte più piccola.
Il montaggio agisce con la precisione di un raggio laser per rendere fluido e avvincente un racconto fatto di tanti dialoghi, di primi piani, di un vasto arco temporale e per rendere per nulla pesante la parte centrale costruita come un lungo interrogatorio.
Nolan ha utilizzato per realizzare questo kolossal cineprese in pellicola IMAX formato 70 mm. Lo stesso regista ha dichiarato che il modo migliore per la fruizione del film è proprio in IMAX, un formato che è in grado di garantire un’esperienza di immersione totale nelle immagini simile a quella del 3D.
Un film che è davvero una bomba atomica sotto tutti gli aspetti: recitazione, dialoghi, sceneggiatura, sonoro, montaggio e ovviamente regia che si conferma quella di un cineasta audace che pone sempre l’asticella più in alto e non si crogiola mai nella comfort zone conquistata.”
Finite le parole spazio alle immagini del trailer ufficiale !!