La gara per il Leone d’Oro (ovvero tutti i film in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2023 !!)

Ieri (in questo articolo) vi abbiamo parlato del festival e di tutte le notizie di contorno, solo con un breve paragrafo dedicato a i film, ovvero il piatto forte della manifestazione, quello per cui tutti i cinefili del mondo prendono ferie per le due settimane del festival !!

 

E allora vi raccontiamo brevemente (grazie anche alle sinossi pubblicate sul sito della biennale) di cosa parlano i 23 film in gara e che seguiremo ogni giorno con notizie e con articoli!!


 

IN CONCORSO

 

COMANDANTE“, regia di Edoardo De Angelis (Italia) – film d’apertura. In proiezione il 30/08.
Ve ne abbiamo gia’ parlato ieri perche’ e’ il film d’apertura della mostra e ha sostituito “Challengers” di Luca Guadagnino in seguito appunto alla decisione della Metro-Goldwyn-Mayer di rimandare l’uscita del film a causa dello sciopero del sindacato americano degli attori (SAG-AFTRA)
La pellicola racconta la vita durante la Seconda Guerra Mondiale di Salvatore Todaro comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina Italiana e del suo salvataggio di 26 naufraghi belgi del mercantile Kabalo.
Con Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi e Silvia D’Amico.

 

BASTARDEN“, regia di Nikolaj Arcel (Danimarca, Germania, Svezia). In proiezione il 31/08.
Arcel manca da tanto in sala, dal 2017 quando diresse la dimenticabile versione cinematografica di “La torre nera” di Stephen King.
Questo film, dove ritrova Mads Mikkelsen, racconta la storia dello squattrinato capitano Ludvig Kahlen che nel 1755 parte alla conquista delle aspre e desolate lande danesi con un obiettivo apparentemente impossibile: costruire una colonia in nome del Re. In cambio, ricevera` per se´ un titolo reale disperatamente desiderato.

 

FERRARI“, regia di Michael Mann (Stati Uniti d’America). In proiezione il 31/08.
Sarebbe un classico blockbuster statunitense dal grande cast e dalla grande epica se non che dietro la macchina c’e’ quel grande regista di Michael Mann e speriamo che tutto renda giustizia ed onore ad uno dei miti dell’Italia.
E` l’estate del 1957. Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari e` in crisi. Il fallimento incombe sull’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito da zero dieci anni prima. Il loro matrimonio si incrina con la perdita del loro unico figlio Dino. Ferrari lotta per riconoscerne un altro, avuto con Lina Lardi. Nel frattempo la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nella pericolosa corsa che attraversa tutta l’Italia: la Mille Miglia.
Nel cast Adam Driver (nei panni di Enzo Ferrari), Penélope Cruz, Shailene Woodley, Sarah Gadon, Gabriel Leone, Jack O’Connell e Patrick Dempsey.

 

DOGMAN“, regia di Luc Besson (Francia). In proiezione il 31/08.
Dopo tanti anni (e tante controversie legali) ritorna alla regia Luc Besson (“Anna” era del 2019, uscito solo brevemente).
Della trama sappiamo poco, solo che si parla dell’incredibile storia di un bambino, ferito dalla vita, che troverà la salvezza grazie all’amore dei suoi cani.
Con il bravissimo Caleb Landry Jones (“Scappa – Get Out”, “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”), Christopher Denham, Marisa Berenson e Michael Garza.
Lo vedremo in sala da giovedì 28 settembre 2023.

 

POVERE CREATURE! (POOR THINGS)“, regia di Yorgos Lanthimos (Irlanda). In proiezione il 01/09.
Questa e’ uno dei colpacci di Barbera che ha ottenuto l’anteprima mondiale della nuova opera del regista greco (“The Lobster”, “Il sacrificio del cervo sacro”) che ha avuto ampio budget e un grande cast americano.
L’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe).
Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.
L’opera è l’adattamento cinematografico del romanzo del 1992 “Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra (Poor Things)” scritto da Alasdair Gray e lo vedremo in sala dal 12 ottobre.

 

FINALMENTE L’ALBA“, regia di Saverio Costanzo (Italia). In proiezione il 01/09.
Uno dei film italiani presenti in concorso grazie a Saverio Costanzo che firma la sua prima sceneggiatura originale.
Il film racconta il viaggio lungo una notte di una ragazza che, nella Cinecittà degli anni ’50, diventa la protagonista di ore per lei memorabili che da ragazza la trasformeranno in donna.
Con Lily James, Rebecca Antonaci (già nello spot per Barilla per Costanzo), Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe.
Previsto in sala giovedì 14 dicembre 2023.

 

MAESTRO“, regia di Bradley Cooper (Stati Uniti d’America). In proiezione il 02/09.
Se il tuo primo film ottiene 8 candidature all’Oscar sicuramente c’e’ molta attesa per il seguito e per questo a Venezia il film di Bradley Cooper sarà uno dei piu’ attesi.
“Maestro” racconta la complessa storia d’amore tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn Bernstein, una storia che abbraccia oltre 30 anni – dal loro incontro nel 1946 a una festa e poi continuata attraverso due fidanzamenti, un matrimonio di 25 anni e tre figli: Jamie Bernstein, Alexander Bernstein e Nina Bernstein Simmons.
Bel cast con Carey Mulligan, lo stesso Bradley Cooper, Matt Bomer e Maya Hawke.
Al cinema e poi su Netflix dal 20 dicembre.

 

ADAGIO“, regia di Stefano Sollima (Italia). In proiezione il 02/09.
Stefano Sollima (“Suburra”, “Soldado”) e’ un regista di genere e quindi poco presente nei Festival. Per questo siamo curiosi di capire quanto potrà essere apprezzata questa sua ultima fatica, un noir che conclude idealmente la sua trilogia romana iniziata nel 2012.
Manuel ha sedici anni e cerca di godersi la vita come puo`, mentre si prende cura dell’anziano padre. Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare, ritrovandosi invischiato in questioni ben oltre la sua portata. Infatti i ricattatori che lo inseguono si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone e il ragazzo dovra` chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre.
Il cast e’ composto dai big del cinema italiano: Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea e Adriano Giannini.

 

LA BÊTE“, regia di Bertrand Bonello (Francia, Canada). In proiezione il 03/09.
Reduce dal recente successo in Italia dell’ottimo “Coma” Bertrand Bonello per la prima volta in concorso con un melodramma dal sapore fantascientifico.
In un futuro prossimo in cui regna suprema l’intelligenza artificiale, le emozioni umane sono ormai considerate una minaccia. Per liberarsene, Gabrielle deve purificare il suo DNA: si immerge quindi in vite precedenti, dove rincontra Louis, suo grande amore. Ma la donna e` vinta dalla paura, un presagio che la catastrofe e` vicina.
Con Léa Seydoux e George MacKay.

 

THE KILLER“, regia di David Fincher (Stati Uniti d’America). In proiezione il 03/09.
Michael Fassbender e Tilda Swinton sono una coppia da ko tecnico, se poi aggiungiamo che il regista e’ David Fincher allora possiamo dire che “The killer” teoricamente e’ uno dei film favoriti alla vittoria.
Dopo un disastroso passo falso, un assassino sfida i propri committenti, e se stesso, in una caccia all’uomo su scala globale che giura non essere personale.
Tratto dall’omonima graphic novel di Alexis “Matz” Nolent illustrata da Luc Jacamon.
Musiche della premiata coppia Trent Reznor e Atticus Ross.
Dal 10 novembre su Netflix.

 

DIE THEORIE VON ALLEM“, regia di Timm Kröger (Germania, Austria, Svizzera). In proiezione il 03/09.
Di Timm Kröger possiamo dirvi davvero poco. E’ autore di una manciata di film mai arrivati da noi (se non in qualche festival, in rete c’e’ una sua bella intervista su Ukaz) e sappiamo l’interessante trama del film che presenta in concorso.
1962. Johannes Leinert e il suo supervisore di dottorato vanno a un convegno di fisica nelle Alpi svizzere, dove uno scienziato iraniano ha intenzione di svelare “una rivoluzionaria teoria di meccanica quantistica”. Quando pero` i fisici arrivano al loro hotel a cinque stelle, l’ospite iraniano e` scomparso nel nulla….

 

PRISCILLA“, regia di Sofia Coppola (Stati Uniti d’America). In proiezione il 04/09.
Sofia Coppola e’ stata vincitrice di una delle edizioni piu’ controverse del Festival (ringraziamo anche Quentin per questo).
Ora ci riprova con un biopic sulla vita di Priscilla Beaulieu, meglio conosciuta per il cognome Presley.
Il lato nascosto di un grande mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio turbolento con Elvis.
Con Cailee Spaeny che ha avuto il permesso dalla SAG di presenziare al Lido nonostante lo sciopero.

 


 

AKU WA SONZAISHINAI“, regia di Ryusuke Hamaguchi (Giappone). In proiezione il 04/09.
Dici Hamaguchi e parli del regista giapponese piu’ premiato e famoso di questi ultimi anni.
Il nativo di Kawasaki e’ molto atteso dopo i successi dei suoi ultimi due film (perfino l’Oscar) e di sicuro vedremo questo film in sala.
Takumi e la figlia Hana vivono nel villaggio di Mizubiki, nei pressi di Tokyo. Come altre generazioni prima di loro, conducono una vita modesta assecondando i cicli e l’ordine della natura. Un giorno, gli abitanti del villaggio vengono a conoscenza del progetto di costruire, vicino alla casa di Takumi, un glamping, inteso a offrire ai residenti delle citta` una piacevole fonte di “evasione” nella natura. Quando due funzionari di Tokio giungono al villaggio per tenere un incontro, diventa chiaro che il progetto avra` un impatto negativo sulla rete idrica locale, e cio` causa il malcontento generale. Le intenzioni contraddittorie dell’agenzia mettono in pericolo sia l’equilibrio ecologico dell’altopiano sia lo stile di vita degli abitanti, con profonde ripercussioni sulla vita di Takumi.
Con la bellissima musica di Eiko Ishibashi.

 

ENEA“, regia di Pietro Castellitto (Italia). In proiezione il 05/09.
“I predatori” era stato presentato a Venezia 2020 ed era stato un grande successo e cosi’ dopo un paio di interpretazioni Pietro Castellitto torna alla regia con la sua seconda opera.
La storia di Enea e Valentino e’ stata definita da Barbera come “una sorta di incursione priva di regole nel maelstrom di una Roma popolata di famiglie problematiche, di giovani imprenditori senza scrupoli, di trafficanti di droga e di discotecari collusi con la mafia”.
Con lo stesso Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli e la partecipazione di papa’ Sergio.

 

ZIELONA GRANICA“, regia di Agnieszka Holland (Repubblica Ceca, Polonia, Belgio). In proiezione il 05/09.
Sono ben 53 anni di carriera per la regista polacca dopo 3 anni di riposo (“Charlatan – Il potere dell’erborista”) porta al Festival un’opera attualissima e dal forte impatto emozionale.
Nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia, i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Aljaksandr Lukashenko.
Per l’Italia c’e’ gia’ la distribuzione di Movies Inspired.

 

ORIGIN“, regia di Ava DuVernay (Stati Uniti d’America). In proiezione il 06/09.
Prima volta a Venezia per Ava DuVernay la regista del bellissimo “Selma – La strada per la libertà” con un film firmato Netflix.
Origin racconta la vita e l’opera straordinarie della scrittrice Isabel Wilkerson, vincitrice del Premio Pulitzer, mentre indaga sulla genesi dell’ingiustizia e svela una verita` nascosta che ci riguarda tutti.
Con Aunjanue Ellis-Taylor, Jon Bernthal, Niecy Nash-Betts e Vera Farmiga.

 

IO CAPITANO“, regia di Matteo Garrone (Italia, Francia). In proiezione il 06/09.
Se parliamo dei favoriti tra i film italiani sicuramente in testa c’e’ l’opera di Matteo Garrone che porta una bella storia purtroppo molto attuale.
Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di Seydou e Moussa, due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.
Dal 7 settembre in sala.

 

HOLLY“, regia di Fien Troch (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia). In proiezione il 07/09.
La quindicenne Holly (Cathalina Geraerts) chiama la sua scuola per dire che starà a casa per la giornata. Poco dopo, scoppia un incendio nella scuola, uccidendo diversi studenti. Con tutti toccati dalla tragedia, la comunità si riunisce, cercando di guarire. Anna, un’insegnante, incuriosita da Holly e dalla sua strana premonizione, la invita a unirsi al gruppo di volontariato che gestisce.
La presenza di Holly sembra portare tranquillità e speranza a coloro che incontra. Ma presto, le persone iniziano a cercare Holly e la sua energia catartica, chiedendo sempre di più alla ragazza.
Parte da qui Holly di Fien Troch, regista belga già vincitrice del premio alla miglior regia ad Orizzonti con “Home” e che sarà per la prima volta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

 

EL CONDE“, regia di Pablo Larraín (Cile). In proiezione il 07/09.
Cosa succederebbe se Augusto Pinochet fosse un vampiro alla disperata ricerca di un modo per morire? Da questa surreale premessa si dipana l’ultima opera del grande regista cileno Pablo Larraín (nel 2021 scippato della vittoria con il suo bellissimo “Jackie”) completamente in bianco e nero.
A vestire i panni di Augusto Pinochet troviamo Jamie Vadell, che aspira alla Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile con uno dei ruoli più surreali che vedremo al Festival.
Film prodotto da Netflix che lo programmerà dal 15 settembre.

 

KOBIETA Z…“, regia di Malgorzata Szumowska e Michal Englert (Polonia, Svezia). In proiezione il 07/09.
Coppia da Festival. Possiamo definire cosi’ i due attori polacchi visto che sono molto apprezzati (e vincenti ai Festival), ma poi in sala i loro film purtroppo non hanno la stessa buona sorte. Chissà se questa volta cambierà qualcosa.
Sullo sfondo della trasformazione della Polonia nel passaggio dal comunismo al capitalismo, il film attraversa quarantacinque anni della vita di Aniela Wesoly, raccontando il suo percorso alla ricerca della liberta` come donna trans. La protagonista affronta difficolta` in famiglia e situazioni complicate nell’ambiente dove vive. Quali scelte dovra` fare Aniela per diventare chi e` veramente?

 

LUBO“, regia di Giorgio Diritti (Italia, Svizzera). In proiezione il 08/09.
Che piacere rivedere un film di Giorgio Diritti che mancava dalle sale da 3 anni (dopo l’ottimo “Volevo nascondermi”).
Liberamente tratto dal romanzo “Il seminatore” di Mario Cavatore edito da Einaudi, il film racconta la storia di Lubo, un nomade e un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada (Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse). Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.
Con Franz Rogowski, Christophe Sermet, Valentina Bellè e Noémi Besedes.
In uscita in sala il 9 novembre.

 

MEMORY“, regia di Michel Franco (Messico, Stati Uniti d’America). In proiezione il 08/09.
Il regista messicano e’ piu’ un fedelissimo (e pluripremiato) del Festival di Cannes, ma anche a Venezia ha vinto con “Nuevo orden” nel 2020.
Sylvia e` un’assistente sociale, con una vita semplice e organizzata tra la figlia, il lavoro, le riunioni degli Alcolisti Anonimi. Tutto va in pezzi quando Saul l’accompagna a casa dopo una riunione tra ex compagni di scuola: l’incontro inaspettato sconvolgera` entrambi, perche´ apriranno la porta al passato.
Con l’ottima coppia Jessica Chastain e Peter Sarsgaard.
In Italia sarà distribuito da Academy Two.

 

HORS-SAISON“, regia di Stéphane Brizé (Francia). In proiezione il 08/09.
Stephane Brize e’ uno dei nostri registi preferiti e a Venezia porta sempre film bellissimi come “Un altro mondo” di due anni orsono.
Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola localita` di mare nella Francia occidentale. Lui e` un famoso attore in procinto di compiere cinquant’anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo e` passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate.
Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice.
Come dice il regista francese un film che parla di “scelte mai fatte, o fatte in modo sbagliato, di incontri mancati o sprecati, di porte mai aperte, di appuntamenti mancati, di momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra”.
E loro sono i bravissimi Guillaume Canet e Alba Rohrwacher.

 


 

Questi invece i programmi dei film fuori concorso e delle altre sezioni (Orizzonti, Settimana della Critica, Giornate degli Autori)

 
FUORI CONCORSO

  • Aggro Dr1ft, regia di Harmony Korine (Stati Uniti d’America)
  • The Caine Mutiny Court-Martial, regia di William Friedkin (Stati Uniti d’America)
  • Coup de chance, regia di Woody Allen (Francia, Regno Unito)
  • Daaaaaali!, regia di Quentin Dupieux (Francia)
  • Hit Man, regia di Richard Linklater (Stati Uniti d’America)
  • Making Of, regia di Cédric Kahn (Francia)
  • L’ordine del tempo, regia di Liliana Cavani (Italia, Belgio)
  • The Palace, regia di Roman Polanski (Italia, Polonia)
  • The Penitent, regia di Luca Barbareschi (Italia)
  • La sociedad de la nieve, regia di Juan Antonio Bayona (Spagna, Uruguay, Cile) – film di chiusura
  • Vivants, regia di Alix Delaporte (Francia, Belgio)
  • La meravigliosa storia di Henry Sugar, regia di Wes Anderson (Stati Uniti d’America)
  • Xuebào, regia di Pema Tseden (Cina)
  • Amor, regia di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia, Lituania)
  • Frente a Guernica, regia di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Italia)
  • Hollywoodgate, regia di Ibrahim Nash’at (Germania, Stati Uniti d’America)
  • Ryuichi Sakamoto: Opus, regia di Neo Sora (Giappone)
  • Enzo Jannacci vengo anch’io, regia di Giorgio Verdelli (Italia)
  • Menus plaisirs – Les Troisgros, regia di Frederick Wiseman (Francia, Stati Uniti d’America)
  • D’argent et de sang, regia di Xavier Giannoli e Frédéric Planchon serie TV, 12 episodi (Francia)
  • Znam kako dises, creata da Jasmila Zbanic, serie TV, episodi 1×01-1×02 (Bosnia ed Erzegovina)

 
ORIZZONTI

  • A cielo abierto, regia di Mariana e Santiago Arriaga (Messico, Spagna)
  • Domakinstvo za pocetnici, regia di Goran Stolevski (Macedonia del Nord, Polonia, Croazia, Serbia, Kosovo)
  • En attendant la nuit, regia di Céline Rouzet (Francia, Belgio)
  • The Featherweight, regia di Robert Kolodny (Stati Uniti d’America)
  • Gasoline Rainbow, regia di Bill e Turner Ross (Stati Uniti d’America)
  • Hokage, regia di Shin’ya Tsukamoto (Giappone)
  • Invelle, regia di Simone Massi (Italia, Svizzera)
  • Magyarázat mindenre, regia di Gábor Reisz (Ungheria, Slovacchia)
  • Paradiset brinner, regia di Mika Gustafson (Svezia, Italia, Danimarca, Finlandia)
  • El paraíso, regia di Enrico Maria Artale (Italia)
  • The Red Suitcase, regia di Fidel Devkota (Nepal, Sri Lanka)
  • Sem coração, regia di Nara Normande e Tião (Brasile, Francia, Italia)
  • Ser ser salhi, regia di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Mongolia, Francia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania)
  • Una sterminata domenica, regia di Alain Parroni (Italia, Germania, Irlanda)
  • Tatami, regia di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi (Georgia, Stati Uniti d’America)
  • Yurt, regia di Nehir Tuna (Turchia, Germania, Francia)
  • Wara?a al-jabal, regia di Mohamed Ben Attia (Belgio, Tunisia, Francia, Italia)

 
ORIZZONTI EXTRA

  • Bota jonë, regia di Luàna Bajrami (Kosovo, Francia)
  • Day of the Fight, regia di Jack Huston (Stati Uniti d’America)
  • Felicità, regia di Micaela Ramazzotti (Italia)
  • L’Homme d’argile, regia di Anaïs Tellenne (Francia)
  • In the Land of Saints and Sinners, regia di Robert Lorenz (Irlanda)
  • Nazavzdy-Nazavzdy, regia di Anna Burjackova (Ucraina, Paesi Bassi)
  • Pet Shop Boys, regia di Olmo Schnabel (Stati Uniti d’America, Italia, Regno Unito, Messico)
  • El rapto, regia di Daniela Goggi (Argentina, Stati Uniti d’America)
  • Stolen, regia di Karan Tejpal (India)


 
SETTIMANA DELLA CRITICA

  • About Last Year, regia di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova (Italia)
  • Hoard, regia di Luna Carmoon (Regno Unito)
  • Life Is Not a Competition, But I’m Winning, regia di Julia Fuhr Mann (Germania)
  • Love Is a Gun, regia di Lee Hong-chi (Hong Kong, Taiwan)
  • Malqueridas, regia di Tana Gilbert (Cile, Germania)
  • Sky Peals, regia di Moin Hussain (Regno Unito)
  • The Vourdalak, regia di Adrien Beau (Francia)
  • God Is a Woman, regia di Andrés Peyrot (Francia, Svizzera, Panama) – film d’apertura
  • Passione critica, regia di Simone Isola, Franco Montini e Patrizia Pistagnesi (Italia)
  • Vermin, regia di Sébastien Vanicek (Francia, Marocco) – film di chiusura

 
GIORNATE DEGLI AUTORI

  • Los océanos son los verdaderos continents di Tommaso Santambrogio (opera prima, film di apertura)
  • Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane (opera prima)
  • Kanata no uta di Kyoshi Sugita
  • Melk di Stefanie Kolk (opera prima)
  • Quitter la nuit di Delphine Girard (opera prima)
  • Sidonie au Japon di Élise Girard
  • Sobre todo de noche di Víctor Iriarte (opera prima)
  • To kalokairi tis Karmen di Zacharias Mavroeidis
  • Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize (opera prima)
  • Wu yue xue di Chong Keat Aun
  • Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman (film di chiusura)
  • Aftab mishavad di Ayat Najafi (film di apertura)
  • 21 Days Until the End of the World di Teona Strugar Mitevska
  • L’avamposto di Edoardo Morabito
  • Bye Bye Tibériade di Lina Soualem
  • L’expérience Zola di Gianluca Matarrese
  • Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarcík
  • This Is How a Child Becomes a Poet di Céline Sciamma
  • Across di Irene Dorigotti
  • Anna di Marco Amenta
  • Casablanca di Adriano Valerio
  • Con la grazia di Dio di Alessandro Roia
  • Frammenti di un percorso amoroso di Chlé Barreau
  • L’invenzione della neve di Vittorio Moroni
  • Le mie poesie non cambieranno il mondo di Annalena Benini e Francesco Piccolo
  • Nina dei lupi di Antonio Pisu

 
VENEZIA CLASSICI

  • Andrej Rublëv, regia di Andrej Tarkovskij (Unione Sovietica, 1966) – nuova director’s cut
  • Bellissima, regia di Luchino Visconti (Italia, 1951)
  • La caccia (La caza), regia di Carlos Saura (Spagna, 1966)
  • C’era un padre (Chichi ariki), regia di Yasujiro Ozu (Giappone, 1942)
  • Le creature (Les Créatures), regia di Agnès Varda (Francia, Svezia, 1966)
  • L’esorcista (The Exorcist), regia di William Friedkin (Stati Uniti d’America, 1973)
  • I giorni del cielo (Days of Heaven), regia di Terrence Malick (Stati Uniti d’America, 1978)
  • Ohikkoshi, regia di Shinji Somai (Giappone, 1993)
  • Le ombre degli avi dimenticati (Tini zabutych predkiv), regia di Sergej Paradzanov (Unione Sovietica, 1965)
  • Per il re e per la patria (King and Country), regia di Joseph Losey (Regno Unito, 1964)
  • Profundo carmesí, regia di Arturo Ripstein (Messico, Spagna, Francia, 1996) – nuova director’s cut
  • La provinciale, regia di Mario Soldati (Italia, 1953)
  • Rondine senza nido (Rebecca of Sunnybrook Farm), regia di Allan Dwan (Stati Uniti d’America, 1938)
  • Sazdahani, regia di Amir Naderi (Iran, 1973)
  • Slike iz Zivota udarnika, regia di Bahrudin Cengic (Iugoslavia, 1972)
  • Un sogno lungo un giorno (One from the Heart), regia di Francis Ford Coppola (Stati Uniti d’America, 1981) – nuova director’s cut (One from the Heart: Reprise)
  • Ultimo mondo cannibale, regia di Ruggero Deodato (Italia, 1977)
  • The Working Girls, regia di Stephanie Rothman (Stati Uniti d’America, 1974)
  • Yao jie huánghòu, regia di Yonfan (Hong Kong, 1995)

 

Siete pronti anche voi per una grande settimana (quasi due) di cinema ?

 


 

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