Il costo emotivo di documentare la guerra

La regista e direttrice della fotografia americana Ellen Kuras, amata da Michel Gondry e da Rebecca Miller, dirige “Lee Miller“, l’intenso biopic sulla vita della fotografa Lee Miller, che esplora il costo emotivo del suo lavoro e il coraggio necessario per documentare la realtà brutale della guerra.

 

Elizabeth “Lee” Miller è stata una celebre modella, una fotografa di moda e la musa dell’artista surrealista Man Ray. Ha frequentato il mondo degli artisti e degli intellettuali nella Parigi degli anni Venti, ha conosciuto Pablo Picasso, Coco Chanel e Jean Cocteau: ma arrivata alla mezza età vuole confrontarsi con qualcosa di più autentico, e raccontare al mondo ciò che sta succedendo sul fronte della Seconda Guerra Mondiale.
Dunque si reca in prima linea come fotoreporter e corrispondente di guerra, anche contro il volere dell’esercito, per testimoniare le condizioni dei prigionieri e il coraggio delle ausiliarie al fronte, rischiando la pelle e riportando a casa una sindrome da stress post traumatico che l’accompagnerà per tutta la vita.

 

Con la bravissima Kate Winslet, Josh O’Connor, Alexander Skarsgård, Andrea Riseborough e Andy Samberg.


 

All’anteprima stampa milanese era presente per Amicinema la nostra inviata Ornella Dallavalle:
 
“Lee (Elizabeth) Miller è una donna dalle molte vite e molte amicizie. È indipendente, libera e testarda. È una di quelle persone che credono fortemente che nella vita bisogna fare la propria parte e lei la fa. Alla fine degli anni Trenta lascia la sua cerchia di amici parigini (tra cui Picasso e Man Ray) e la sua professione di modella, si trasferisce a Londra con il pittore e mercante d’arte britannico Roland Penrose e, mentre in Europa scoppia la Seconda Guerra Mondiale, lei ottiene un lavoro, come fotografa, per British Vogue.
 
Determinata ad essere presente dove c’è l’azione, riesce ad ottenere un incarico come corrispondente di guerra e viene mandata in prima linea, al fronte. Con la sua forza e sensibilità immortala la sofferenza delle vittime del regime hitleriano: è l’unica fotografa donna che racconterà la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald, denunciando, con le sue immagini, la tragedia dell’olocausto.
Il suo rientro non è dei più facili, l’orrore che ha visto e riportato non viene pubblicato dalla rivista per cui lavora che ritiene le foto troppo dure per le sue lettrici. Lee lotta con tutte le sue forze perché la verità sia resa pubblica e quando capisce che non ci riuscirà distrugge parte del suo prezioso lavoro, che solo molti anni dopo sarà valorizzato da suo figlio.
 
Come tutte le storie vere, c’è una forza intrinseca in questo film che vede Kate Winslet come attrice e produttrice, tuttavia la regia e la sceneggiatura sono fragili e rendono, a volte, poco empatico il racconto, c’è quasi una volontà di portare lo spettatore a sentirsi poco coinvolto, distaccato, ma forse, in parte, questa era una emozioni vissute da Lee, negli ultimi anni della sua vita.”

 

Vediamo assieme la grande interpretazione di Kate Winslet nel trailer ufficiale !!

 


 

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