La scena
“Now I wanna dance, I wanna win, I want that trophy. So dance good!”. Mia Wallace vuole assolutamente vincere la gara di twist e Vincent Vega è costretto, di malavoglia, ad accontentarla. Vinceranno, ovviamente, anche perché Vincent Vega altri non è che… John Travolta. Divo dei musical negli anni ’70, Travolta era caduto in disgrazia da tempo quando Quentin Tarantino lo volle, nel 1994, per Pulp Fiction. Fu una scelta azzeccatissima: nella parte del criminale bonario dal capello capello lungo e dallo sguardo svagato Travolta convinse tutti, e le sue quotazioni di attore salirono alle stelle.
Perché l’abbiamo scelta
Perché è difficile apprezzare fino in fondo questa scena se non si è appassionati di cinema. In quei quattro passi improvvisati ci si ripresenta per un attimo lo stile personalissimo e inconfondibile di Tony Manero, il protagonista de La febbre del sabato sera, un personaggio così potente che era quasi impossibile non restarne prigionieri. Ma è come se finalmente John Travolta avesse fatto pace con lui: e così ci concede questo piccolo ricordo, innocuo e forse un po’ nostalgico, di un pezzo importante del suo passato che ora, per la prima volta, è riuscito a lasciarsi alle spalle.
http://youtu.be/aLZl6R7JGCc
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Tra l’altro sono al Jack Rabbit Slim, un ristorante a tema sugli anni cinquanta con sosia di icone pop ed attori del decennio. Questa è un’uteriore allusione al passato.