Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Viaggio sola”.
Dati Tecnici
Regia: Maria Sole Tognazzi
Con: Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi e Gian Marco Tognazzi.
Durata: 85 min
Trama del film
“Irene ha superato i quarant’anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di molti: Irene è l’“ospite a sorpresa”, il temutissimo cliente in incognito che annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono la sorella Silvia, sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l’ex fidanzato Andrea. Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera, privilegiata. Ma è vera libertà la sua? Qualcosa metterà in discussione questa certezza…”
Ammetto che le mie aspettative erano un po’ influenzate dai giudizi espressi in questa sede e quindi mi aspettavo dalla Buy una prova nuova, diversa dal suo solito clichè di donna ironica, intelligente, svagata e tormentata, dai sentimenati umanamente contorti, per i quali l’ho sempre apprezzata essendo alla fine un ritratto realistico della femminilità. Pensavo di trovare quel quid di soddisfazione, felicità ed equilibrio che non però ho trovato in Irene, il suo personaggio!
Il film è carino e divertente ma le riflessioni latitano! La vita da single per Irene sembra più una rassegnazione legata alle difficoltà di rapportarsi con gli uomini e la “coppia” piuttosto che una consapevole scelta, il rapporto ambiguo al limite della possessività con l’amico/ex ne è la prova, come pure le sue difese di fronte allo sguardo degli altri verso la sua singletudine (il cinema di sera da sola e le pretese del capo!) e il suo attaccamento verso la famiglia della sorella (ma altri amici/amiche? e la vita sociale?) e alla fine il ritratto che ne viene fuori è limitativo…..grazie a Dio di single felici, contente e soddisfatte con una bella e ricca rete sociale intorno ce ne sono davvero!
E anche la coppia non ne esce per niente bene, ma anche qui il messaggio è decisamente riduttivo!
Non mi è chiaro poi l’apporto dell’antropologa, infarcito, a mio avviso, di superficiali riflessioni sulla società ipersessualizzata, che non condivido in una mia visione più ottimista della situazione attuale femminile, nonostante tutto, né l’esaltazione dell’intimità dell’amore libero degli anni ’60 e ancora meno chiaro l’aprirle gli occhi sulla falsità di quel mondo a 5 stelle patinato.
Quello che ne emerge alla fine è un messaggio poco chiaro: Irene è serena (felice mi sembra troppo a prescindere!) e soddisfatta o amaramente rassegnata?
Non mi trovo in sintonia con questa visione…..Irene non mi è sembrata una donna rassegnata, ma , al contrario, una persona che fa un percorso, incontra momenti di crisi, ed, infine, riesce a scegliere consapevolmente la modalità di vita più vicina al suo modo di sentire e di essere.
Il messaggio finale del film mi è sembrato convincente in questo senso : non esiste una dimensione di vita ideale per tutte le donne…ognuna deve capire quale dimensione le appartiene, sperimentando e, magari anche, sabagliando.
La condizione di vita migliore non è necessariamente quella di coppia nè la condizione di single : ognuna delle due situazioni può presentare lati positivi e negativi ( ad es. calo del desiderio nella coppia/solitudine nella vita da single)…come dice il finale, l’importante è scegliere la dimensione con cui ci si sente maggiormente in sintonia, a prescindere dai canoni sociali e culturali imposti.
Irene amaramente rassegnata ?? Non direi…. Alla fine, superata la crisi, appare più consapevole e più serena, più convinta della propria scelta di vita.
Personalmente non credo all’idea che esistano single pienamente felici, contente e soddisfatte, come, al contrario, non credo che ci siano donne che vivono in coppia in perfetta felicità. Nella realtà, la felicità non è una dimensione assoluta, ma temporalmente limitata. Come dimostra Irene, la felicità assoluta è irrealizzabile o illusoria, ma serenità ed equilibrio possono essere raggiunte, quando si fanno scelte consapevoli..
Irene è un’ispettrice di alberghi 5 stelle, un lavoro che la trasforma in una spiona dalle tante identità attenta ai particolari…..un lavoro che ama e che le regala una vita a 5 stelle nonostante percepisca uno stipendio da operaio specializzato….una vita che ama perché le permette di essere libera nelle sue scelte.
Vive in un appartamento decisamente funzionale alle sue necessità, con piante spoglie che perdono le foglie e un freezer pieno di verdure surgelate.
Nella sua vita sempre in viaggio i sui scali preferiti e sicuri sono sua sorella Silvia mamma/moglie iperimpegnata un po’ svampita con un matrimonio in fase calante e il suo ex/migliore amico che si trova impigliato in una futura paternità con un rapporto pseudo-occasionale con una donna che si vuole tenere il figlio con o senza di lui….visto che è l’ultima occasione per diventare madre.
Questo è il contenitore dove si muove Viaggio Sola l’opera ultima di Maria Sole Tognazzi che rispetto all’opera precedente denota una certa sicurezza e maturità registica nel rappresentare i propri personaggi mantenendo un clima da commedia all’americana stile Nora Ephron e Meg Ryan, la sceneggiatura firmata con Francesca Marciano e Ivan Cotroneo trovano in Tra le Nuvole il modello narrativo di riferimento come lo si può vedere nell’omaggio finale prima del viaggio a Shangai.
Viaggio Sola è un film sulle migliori scelte possibili…..l’elemento che ho maggiormente apprezzato è la giusta distanza dalle protagonistie nella narrazione, senza prese di posizione o pregiudizi…..ogni personaggio femminile è coerente al proprio carattere, ai propri desideri, alle proprie ambizioni e alle proprie affinità.
Nel corso della storia Irene, interpretata con leggerezza e fortunatamente senza le solite nevrosi da Margherita Buy, si metterà in gioco e metterà in discussione la sua vita (importante l’incontro con un’antropologa inglese a Berlino il momento migliore del film) capendo che può essere al massimo una zia anziché una madre e che gli uomini, nel suo caso, sono più importanti averli come amici che compagni……ma capirà anche quale donna non vuole essere (l’impegnata in Tanzania per risolvere le crisi interiori) o quali scelte altre donne vorranno fare nella loro vita……magari con un vestito diverso….
La Tognazzi si avvale di un cast femminile in forma…..oltre alla già citata Buy, da evidenziare la prova di Fabrizia Sacchi in costante crescita e il cameo di Leslie Menville nella sauna dell’hotel…..i maschietti come lecito aspettarsi sono sottotono…..sia Accorsi che Gianmarco Tognazzi potevano rendere meglio il loro disagio.
Nell’insieme un film godibile che aprirà inevitabilmente spazio a discussioni e confronti…..e il successo di nicchia lo sta a dimostrare
Voto 6,5
Vi consigliamo anche la lettura dell’articolo di Cristina Ruggieri su questo film e in generale sulla visione della donna nel cinema italiano: http://www.amicinema.it/2013/05/viaggio-sola-e-lidea-di-donna-nel-cinema-italiano/
Ho visto questo film che mi è piaciuto moltissimo ma ho aspettato a farne la recensione per decantarlo un po’ dentro di me.
Poichè il tema dell’essere SINGLE E SODDISFATTI mi riguarda tantissimo, non volevo essere troppo di parte. Ma oggi, lucidamente, ritorno a dire che quest’opera, che ovviamente non potrà accontentare tutti per ovvi motivi, è proprio bella ed intelligente, riuscita.
Finalmente una figura femminile positiva ed energica! Irene, interpretato dalla Buy, lavora in incognita come revisore degli hotel a 5 stelle. Un lavoro interessante che la porta sempre in giro da una città all’altra. Ma non ha un marito e non ha un figlio.
Intorno le voci le ripetono che una donna non è realizzata senza queste cose. Ma basta l’immagine di vita della sorella, sposata con figli, a dare risposta a questa domanda. O quella del suo ex compagno incastrato dall’aver messo incinta una donna che non ama (e soprat…tutto una donna che si tiene un figlio da un’uomo che non la ama….ma a dire questo so di scatenare una massa di cattolici contrari a ciò che penso io…)
Non sarà neppure la paura della solitudine, della vecchiaia e della morte a fermarla. Certo la spaventa questo fatto e cerca con piccole momentanee subdole ipocrisie di farsi amare dalle nipotine portandosele in viaggio…ma poi si renderà conto che ciò che rende veramente sereni è ESSERE SE STESSI.
Non è sicuramente il matrimonio a farci sentire meno soli, non è avere figli che necessariamente ci rende donne, PERCHE’ DONNE SI E’ A PRESCINDERE, non è un futuro lontano a farci paura e a fermarci, non ci si sente utili a VOLER ESSERE UTILI a tutti i costi.
Ogni donna è ciò che vuole essere, è ciò che sente e sceglie. Si può viaggiare da soli in molti modi, si può essere più soli con qualcuno accanto (vedi la sorella).
Un film sicuramente che è femminile e femminista e che non condanna la scelta di LIBERTA’ del personaggio….Bello per la tematica, bello per le città visitate e questi mega hotels…..un film utile alle donne e anche agli uomini.
Splendido il cameo nella Spa e l’incontro con l’altra donna….Che vi devo dire? Forse sono anche molto di parte, ma io mi sono ultra identificata con queste donne, sicuramente non con la casalinga….e il film è FANTASTICO. Ridico: FINALMENTE UNA FIGURA FEMMINILE LIBERA dai soliti clichè maschilisti o perbenisti….(ora immagino quante me ne direte…:-) ma come la Buy….non mi faccio intimorire e parto ogni giorno per una nuova meta….