Muffa

Ieri sera protagonista della nostra uscita al cinema Apollo il film “Muffa” di un giovane regista turco esordiente. Incentrato sulla drammatica vicenda di un uomo curdo, il film ci offre l’opportunità di gettare uno sguardo sull’odierna Turchia e le sue profonde contraddizioni.

“Muffa” non è un film di intrattenimento, ma  un viaggio nella nostra coscienza che ci spinge a riflettere, a cercare una maggiore comprensione della realtà.

Come di consueto in questa pagina spazio per le vostre impressioni, riflessioni, opinioni e commenti sul film.

 

Dati tecnici

 

Trama : Basri è un uomo solitario, che appare totalmente distaccato dalla propria vita. Lavora come guardiano delle ferrovie, controllando ogni giorno a piedi chilometri di binari nel vasto paesaggio dell’Anatolia. Il suo unico figlio, Seyfi, è stato arrestato 18 anni fa e da allora nessuno ha mai più avuto notizie. Dopo la morte della moglie, Basri si è lentamente isolato dalla società. Ma nella sua vita c’è ancora una speranza, che lo spinge, due volte al mese, a scrivere petizioni alle autorità per avere notizie del figlio.

 

Regia : Aly Aidin

 

Attori principali :  Ercan KesalMuhammet UzunerTansu Biçer

 

Durata : 94 minuti

 

 

 

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  1. Stefano Chiesa scrive:

    Questo film mi ha ricordato nelle ambientazioni e nella atmosfere il più bello (almeno per me) “C’era volta in Anatolia” e in effetti condividono alcuni degli attori e lo stesso Nuri Bilge Ceylan ha collaborato alla pellicola.
    Opera prima del regista Ali Aydin, Muffa è un’opera fatta di dolore e di lunghi intensi silenzi, i silenzi dell’anima del protagonista, guidato solamente dalla speranza o dall’ostinazione di ritrovare il corpo di suo figlio e dargli una dignitosa sepoltura.
    Dignità e rispetto è quello che il regista sembra non riconoscere più nella Turchia attuale, in una società egoista, priva di valori e che non è riuscita ancora a fare i conti con il proprio recente passato.
    Solo il commissario è tratteggiato con delle sfumature positive visto che è l’unico che comprende il dolore di Basri e che riesce, a suo modo, a dialogare con lui.
    Muffa è un film non facile, ma assolutamente da non perdere: visto che sarà difficile ritrovarlo in sala dovremo aspettare l’uscita in DVD!!

  2. Cristina Bellosio scrive:

    Un film molto lento, che rischia di creare noia ed insofferenza, ma che proprio per il suo lento incedere scava nella nostra coscienza e ci permette di cogliere la tragicità delle vicende narrate.
    Quella di Basir è una forma di lotta fortemente tragica, condotta con ostinazione, ma in solitudine, senza solidarietà, senza comprensione. La sua scelta di volontario isolamento esistenziale è la vicenda-simbolo del popolo curdo oppresso, inascoltato, rassegnata vittima di continui sopprusi.
    Muffa è un film dal titolo respingente, ma destinato a lasciare un segno ; sono i gesti e gli sguardi di Basir a parlare più che le poche parole che pronuncia. Il suo dolore muto contrasta tragicamente con la freddezza e l’indifferenza di chi restituisce all’uomo il corpo del figlio, senza alcuna comprensione empatica.

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